FLUO LEISHMANIA
Kit IFA per la ricerca degli anticorpi IgG anti-Leishmania infantum
Fluo LEISHMANIA è un test basato sulla tecnica ad immunofluorescenza per la determinazione degli anticorpi IgG anti-Leishmania infantum in campioni di siero o plasma di cane.
La Leishmaniosi nel cane è una malattia difficile da individuare e da curare. E’ una patologia parassitaria, causata dal protozoo Leishmania infantum, che si trasmette al cane attraverso la puntura di un insetto, il flebotomo o pappatacio. Assomiglia ad una piccola zanzara, sia per l’aspetto affusolato che per il fatto che punge succhiando sangue.
La Leishmania è un parassita piuttosto particolare perché, per svilupparsi e moltiplicarsi, ha bisogno di avere a disposizione sia il corpo di un flebotomo sia quello di un mammifero come il cane: le femmine del flebotomo per deporre le uova devono pungere il cane e succhiarne il sangue. Se questi è infetto, le Leishmanie si trasferiscono nello stomaco dell’insetto dove si sviluppano e si moltiplicano diventando infettanti. Così, quando il pappatacio pungerà un cane sano, potrà trasmettere il parassita attraverso il morso.
I pappataci colpiscono soprattutto nella stagione calda, da maggio a ottobre proprio come le zanzare, fanno la loro comparsa prevalentemente al tramonto e sono diffusi nelle zone tropicali, sub-tropicali e in tutto il bacino del Mediterraneo, isole comprese. Con il graduale ma inesorabile aumento della temperatura terrestre, i pappataci si stanno lentamente diffondendo anche in zone dal clima più temperato, come il Nord Italia dove fino a qualche anno fa non c’erano focolai.
Nel cane si assiste sostanzialmente ad una malattia generalizzata detta anche forma viscero-cutanea. Non sempre l’infezione porta alla malattia, infatti molti cani infetti rimangono per tutta la vita asintomatici, senza sviluppare manifestazioni cliniche. Il quadro clinico della Leishmaniosi nel cane, presenta una grande variabilità di sintomi e lesioni che dipendono dal grado d’infestazione, dallo stato immunitario dell’ospite e dal momento evolutivo della patologia e dagli organi infettati.
Quando la malattia si sviluppa, i sintomi non sono immediati: possono comparire dopo qualche settimana o addirittura trascorso qualche mese dalla puntura del pappatacio, e possono presentarsi singolarmente o tutti insieme, contemporaneamente.
Sintomi della leishmaniosi cutanea:
- dermatite secca esfoliativa e progressiva alopecia intorno agli occhi, sulle zampe e sul dorso. La dermatite può degenerare e dare luogo a lesioni e ulcere – anche senza prurito – che colpiscono di solito occhi, orecchie, naso e mucose; nei casi più gravi, da queste può anche fuoriuscire sangue. Le ulcere possono provocare l’ingrossamento dei linfonodi (nel 90% dei casi)
- crescita accelerata e ispessimento abnorme delle unghie (onicogrifosi) (nel 20% dei casi)
- dolori articolari e zoppia compreso anche mal di schiena: il cane sta spesso immobile in piedi, tenendo la testa bassa per cercare sollievo (nel 37.5% dei casi).
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Sintomi della leishmaniosi viscerale:
- insufficienza renale, polidipsia, poliuria (nel 40% dei casi)
- vomito e diarrea, che danno luogo a inappetenza e rapida ed evidente perdita di peso (nel 64% dei casi)
- danni neurologici se non, addirittura, coma uremico
- perdita di sangue dal naso (epistassi) dovuta a ulcere nella mucosa orale, in cui sono presenti i parassiti (nel 15% dei casi)
- lesioni oculari, dovute a una uveite e iridociclite e congiuntivite (rispettivamente nel 1.3% e 32.5% dei casi).