FLUO CANINE HERPESVIRUS
Kit IFA per la ricerca degli anticorpi IgG anti-Canine Herpesvirus
Fluo CANINE HERPESVIRUS è un test basato sulla tecnica ad immunofluorescenza per la determinazione degli anticorpi IgG anti-Canine Herpesvirus (CHV) in campioni di siero o plasma di cane.
L’Herpesvirus canino (CHV) provoca spesso aborti e mortalità neonatale nei cuccioli di età inferiore alle 3 settimane di vita.
CHV ha la capacità di persistere nei gangli nervosi. Fortunatamente si tratta di un virus sensibile ai comuni disinfettanti a base di sali d’ammonio quaternari, derivati fenolici o formolo ed è anche inattivato dal pH acido e dal calore.
Per quanto riguarda le modalità di trasmissione avviene per via oro-nasale, verticale o venerea. Di solito i cuccioli si infettano per via respiratoria o digerente, ma anche per via transplacentare durante il passaggio nel canale del parto. Nei cani adulti, invece, l’infezione avviene per via oro-nasale o durante l’accoppiamento. Per quanto riguarda le fonti di eliminazione dell’Herpesvirus canino sono:
- secrezioni nasali (anche fino a 15 giorni dopo l’infezione)
- secrezioni vaginali (nel maschio fino a 20 giorni dopo l’infezione, nella femmina fino a 16 giorni)
- feti e invogli fetali durante un aborto
- secrezioni di cuccioli infetti (quindi lacrime, saliva, urina e feci)
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Il virus è diffuso un po’ ovunque, ma ovviamente nei canili si hanno alte percentuali di infezione, anche in assenza di sintomi.
La forma grave è stata riscontrata solo nei cuccioli di età inferiore al mese, mentre l’esito è letale solo nei soggetti con età inferiore alle 2 settimane. Nel cucciolo la malattia esordisce fra il 5° e il 14° giorno dalla nascita e si presenta con i seguenti sintomi:
- emissione di feci molli e inodori, di colore giallo verde
- anoressia
- respiro affannoso
- dolore addominale.
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Il decorso è rapido, la morte sopraggiunge in 24-48 ore.
Nei cani adulti al malattia è limitata agli organi riproduttori. Nelle femmine si presenta un’infezione genitale con noduli linfoidi multipli. Nei maschi, tra il 3° e il 7° giorno dall’esposizione al virus, si osserva essudazione prepuziale a carattere sieroso. La malattia spesso decorre in forma così lieve da poter restare inosservata.