FLUO ENCEPHALITOZOON cuniculi
Kit IFA per la ricerca degli anticorpi IgG anti-Encephalitozoon cuniculi
Fluo ENCEPHALITOZOON cuniculi è un test basato sulla tecnica ad immunofluorescenza per la determinazione degli anticorpi IgG anti-Encephalitozoon cuniculi in campioni di siero o plasma di coniglio.
L’encefalitoozonosi è una grave patologia che colpisce il coniglio e altre specie, anche se raramente si manifesta in forma veramente grave in una specie che non sia il coniglio.
Di solito il coniglio si infetta tramite spore presenti nel cibo contaminato da urine infette.
Le spore vengono emesse con le urine sei settimane dopo l’infezione e hanno la capacità di sopravvivere nell’ambiente per quattro settimane. L’infezione solitamente colpisce reni, sistema nervoso centrale e cristallino, e meno comunemente può interessare anche miocardio, milza e fegato.
Esiste anche una via di trasmissione transplacentare, quindi significa che il feto può essere contagiato durante la gravidanza: in questi casi il parassita può invadere il cristallino, il che provoca dopo la nascita un’infiammazione dell’iride e la cataratta (quando il cristallino diventa bianco).
A 3-4 settimane di distanza dal contagio, possiamo trovare in circolo gli anticorpi, mentre le spore, quelle che contribuiscono a diffondere la malattia, le troviamo nelle urine a iniziare da 4 settimane dopo l’infezione e per un periodo di almeno due mesi (tipico il segnalamento del proprietario che nelle settimane prima rispetto allo sviluppo della sintomatologia, il coniglio urinava di più). Infatti i conigli eliminano le spore tramite le urine, le quali rappresentano la vera fonte di infezione. I giovani conigli contraggono la malattia probabilmente dalla madre, mentre quelli che sono alloggiati all’esterno anche dalle urine di altri roditori o conigli selvatici. Se il coniglio sta sempre in casa, ha meno probabilità di infettarsi.
Passati i due mesi durante il quale il coniglio elimina le spore, ecco che non è più infettante. Questo significa che un coniglio adulto e sano, se non ha la malattia in atto, difficilmente è contagioso. Maggiori rischi si hanno con i coniglietti sotto i quattro mesi di età che potrebbero aver contratto la malattia dalla madre: ecco perché bisognerebbe inserirli in una quarantena almeno fino a quando non arrivano ai 5 mesi di vita.
I sintomi dell’encefalitozoonosi del coniglio sono assai variabili e si va da infezioni asintomatiche in cui il coniglio ospita il parassita senza avere segni clinici, fino ad arrivare alla morte. La maggior parte dei sintomi sono provocati dalle lesioni cerebrali e renali, in secondo luogo troviamo poi quelle del cristallino, del cuore e del fegato.
Ecco dunque i sintomi dell’encefalitozoonosi del coniglio:
- sintomi neurologici: morte improvvisa, cambiamenti del comportamento, paresi o paralisi, nistagmo, torcicollo o testa ruotata, incapacità di stare in stazione, rotolamento da un lato, atassia, convulsioni
- sintomi renali: insufficienza renale con diminuzione del peso, poliuria (urina spesso), polidipsia (beve tanto), disidratazione, incontinenza urinaria
- sintomi oculari: di solito monolaterali, cataratta, ipopion, uveite facoclastica
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Tuttavia questi sintomi non sono assolutamente specifici, non li troviamo solamente nell’encefalitozoonosi, ma anche in corso di pasteurellosi (provocata dal batterio Pasteurella multocida), di toxoplasmosi (infezione da Toxoplasma gondii), traumi, tumori al cervello e otiti.