Fluo Neospora caninum bovine
Kit IFA per la ricerca degli anticorpi IgG anti-Neospora caninum nel siero o plasma di bovino
50 vetrini
Kit completo
Il kit FLUO NEOSPORA caninum BOVINE può essere utilizzato per la determinazione semiquantitativa degli anticorpi IgG anti-Neospora caninum in campioni di siero o plasma di bovino con tecnica di immunofluorescenza indiretta.
Neospora caninum è unprotozoo che è ritenuto un importante agente di aborto nella specie bovina in tutto il mondo. Si ritiene che esso possa rappresentare, in alcune zone (es. Australia settentrionale), il 30% di tutte le cause di aborto bovino; l’infezione potrebbe interessare oltre il 20% degli allevamenti.
I danni economici sono legati sostanzialmente all’aborto (perdita del vitello, mancata produzione di latte ecc.), ma è stata osservata anche una diminuzione del 5% della produzione di latte durante la prima lattazione nelle bovine infette che non hanno abortito.
Oltre che nel bovino, l’esistenza di infezioni da Neospora caninum è stata individuata in numerose altre specie animali, quali: cane, pecora, capra, cavallo, cervo.
La principale manifestazione dell’infezione è rappresentata dall’aborto, che tipicamente avviene tra il IV e il VII mese di gestazione.
Sporadicamente, nei vitelli può manifestarsi, alla nascita, incoordinazione dei movimenti e paralisi degli arti, mentre negli adulti l’infezione è asintomatica.
La frequenza degli aborti nella mandria è molto variabile. Si ritiene che, in genere, l’aborto si manifesti occasionalmente (e quindi con frequenza bassa o molto bassa). In molti allevamenti l’infezione passa inosservata. Sono però segnalati anche episodi contraddistinti da una incidenza di aborti molto elevata e in un lasso di tempo relativamente breve. Nei casi più gravi, l’aborto ha interessato, nel giro di pochi mesi, 1/3 delle bovine gravide. Si ipotizza che queste “ondate” di aborti (“abortion storms“), che possono comparire anche in mandrie ove non era stato segnalato in precedenza alcun problema riproduttivo, siano innescate da fattori immunodepressivi (es. presenza di micotossine nella razione).
Non sempre la bovina infetta abortisce ma spesso partorisce a termine un vitello che nasce già infetto per infezione transplacentare. L’infezione è persistente (l’animale infetto non “guarisce” mai, nel senso che il parassita persiste nell’organismo indefinitamente), e quindi si trasmette di generazione in generazione.
I campioni da analizzare vengono diluiti in un tampone salino e incubati sui singoli pozzetti al fine di permettere la reazione degli anticorpi del paziente con gli antigeni di Neospora fissati sul vetrino.
I vetrini vengono quindi lavati per rimuovere le proteine del campione che non hanno reagito e viene aggiunto un anticorpo anti-IgG di bovino marcato con fluoresceina (coniugato). Questo coniugato reagisce con i complessi antigene-anticorpo precedentemente formati. Il risultato può essere visualizzato usando un microscopio a fluorescenza standard. Le reazioni positive si presentano con colorazione brillante, chiara ed evidente verde fluorescente della membrana dell’intera membrana dei tachizoiti di Neospora.
Le reazioni negative mostrano colorazione rossa delle membrane, o una fluorescenza verde ma solo ad un polo della membrana dei tachizoiti o con una fluorescenza differente rispetto al controllo positivo.
I campioni positivi possono essere nuovamente analizzati a diluizioni maggiori per determinarne il titolo anticorpale.
Campioni di siero o plasma di bovino.
Dopo il prelievo, avvenuta la coagulazione, il siero è separato mediante centrifugazione, quindi trasferito (siero o plasma) in provette sterili. Conservare a +2-8°C. Se l’analisi viene effettuata dopo più di 5 giorni, è opportuno congelare i campioni a -20° C o a temperature inferiori. Campioni prelevati da soggetti con forma acuta dovranno essere raccolti all’inizio della malattia; a intervalli di due e quattro settimane si potranno prelevare ulteriori campioni per rilevare un eventuale variazione del titolo anticorpale durante la convalescenza.
Per leggere i risultati utilizzare il microscopio a fluorescenza con filtro FITC all’ingrandimento di 400X.
Il pattern di fluorescenza (forma, densità, etc.) del controllo negativo e positivo deve essere considerato il modello di riferimento.
Modelli di reattività diversi da quelli presenti nei controlli devono essere considerate reazioni non specifiche (risultato negativo).
La presenza di anticorpi anti-Neospora caninum dipende dalle regioni geografiche e dalle popolazioni analizzate.