I campioni di siero suino vengono diluiti e incubati in due pozzetti. I primi pozzetti (colonne dispari) sono rivestiti con antigeni (Ags) del virus dell’influenza suina (H3N2). I secondi pozzetti (colonne pari) non contengono Ags e servono come controllo per garantire che le reazioni positive osservate nei pozzetti contenenti Ags siano veramente il risultato di un’interazione tra gli anticorpi del siero suino (Abs) e gli Ags specifici per H3N2. Gli Abs specifici per H3N2 presenti nei campioni di siero positivi si legheranno agli Ags nei pozzetti. Dopo diversi lavaggi per eliminare le sostanze non legate, viene aggiunto un coniugato (un Ab accoppiato a un enzima) mirato all’Abs suino. Dopo l’incubazione, l’eccesso di questo coniugato viene eliminato mediante un secondo lavaggio e il suo legame viene rivelato con un substrato cromogeno. Dopo questa incubazione, l’enzima, se presente, reagisce con il substrato e si sviluppa una colorazione verde. La reazione viene quindi arrestata e vengono lette le densità ottiche. L’intensità del colore consente la determinazione del tipo di campione testato. Un campione negativo mostrerà una reazione debole (verde chiaro) mentre un campione fortemente positivo mostrerà una reazione forte (verde scuro). Tutte le sfumature di verde tra scuro e pallido rappresentano vari gradi di positività.